La congruità della manodopera in edilizia.
Con Decreto Ministeriali n. 143/2021 dal 1° novembre entra in vigore l’indice di congruità del costo del lavoro nel settore dell’edilizia: una normativa che punta a combattere i fenomeni del lavoro nero e del dumping contrattuale.
Prima della fase finale dei lavori dovrà mettersi in moto il meccanismo di verifica della congruità dei costi: ossia il controllo dell’incidenza della manodopera impiegata in uno specifico lavoro edile (appalto o subappalto; privato o pubblico), ad esclusione dei lavori privati con valore complessivo dell’opera inferiore ai 70.000,00 euro. In sostanza il valore della manodopera impiegata in un determinato lavoro deve raggiungere una data percentuale (fissata dal DM) rispetto al valore complessivo dell’opera da realizzarsi.
Qualora non venisse riscontrata la congruità, l’impresa riceverà una comunicazione contenente le difformità riscontrate che, nel termine di 15 giorni, dovranno essere sanate. Qualora l’impresa non riesca a dimostrare il raggiungimento della percentuale d’incidenza e quindi alla sua regolarizzazione, l’esito negativo della verifica di congruità inciderà negativamente anche sull’emissione del Durc.